Il Castello dei Dannati
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Il Castello dei Dannati

Il Castello dei Dannati sarà una svolta per ogni fantasia, creatività, emozioni... Sentimenti trasformati in parole scritte..Racconti, poesie, G.D.R.
 
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 15. I GEMELLI DE VALMONT

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AutoreMessaggio
Mariska
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MessaggioTitolo: 15. I GEMELLI DE VALMONT   15. I GEMELLI DE VALMONT Icon_minitimeVen Ott 28, 2011 4:27 pm

...In seguito me ne andai da New Orleans. Avevo progettato, infatti, di non rimanere per più di tre o quattro settimane nello stesso posto. Digiunai molto, nutrendomi soltanto quando era assolutamente necessario. Feci preda di animali o di emarginati sociali, distruggendo sempre questi ulimi quando non mi erano più utili. Mi tenni lontano dalle piccole città dove le persone si conoscono l'un l'altra. Le grandi città o i remoti posti selvaggi, dove sia il predatore che la preda possono restare ben nascosti, erano i luoghi più adatti a me.

Continuai a nutrire un grande interesse per gli eventi che si svolgevano nel mondo e per la politica, e tenevo una fitta corrispondenza con Armand e gli altri. Discutevamo della possibilità dello scoppio di una nuova guerra in Europa, concordando sul fatto che l'ascesa del nazionalsocialismo la rendeva inevitabile. Per tutti gli anni Trenta fecero dei piani e, all'epoca in cui Hitler invase la Polonia, erano tutti felicemente nascosti in quelle terre che era possibile restassero neutrali. Come me continuarono a vivere con discrezione.

Le orde naziste spazzarono l'Europa, dando libero corso a morte e distruzione su una scala impensabile per quelli di noi che erano antichi guerrieri. Al massimo della mia tirannia, non avrei potuto eguagliarli.

Trovai la mia successiva Sarah - o, forse, dovrei dire le mie Sarah, poiché erano due gemelli, fratello e sorella - all'inizio degli anni Cinquanta a Providence. Aline e Valcour de Valmont, entrambi non sposati, erano i discendenti di un'antica e ricca famiglia di medici di corte, esperti in malattie epidemiche. La loro famiglia era scappata in Inghilterra alla vigilia della Rivoluzione Francese, e poi nel Nuovo Mondo. Questa volta non fu una questione di colpo di fulmine, ma il freddo riconoscimento che quei due, con un controllo e una guida opportuna, avevano il potenziale per diventare dei grandi Nosferatu. Si curavano poco di tutto ad eccezione del loro lavoro e di ste stessi, e trattavano tutto quanto si muoveva intorno a loro con una fredda superbia aristocratica che mi divertiva molto.

Me la presi comoda con quei due. Passarono molti mesi prima che morissero e, quando lo fecero, sia il loro medico che l'impresario delle pompe funebri della loro famiglia erano completamente sotto il mio controllo. Il medico convenne sul fatto che un'autopsia non fosse necessaria, avendoli curati entrambi per una dannosa leucemia. L'impresario delle pompe funebri fu completamente persuaso di aver completato l'imbalsamatura dei due, mentre non aveva fatto niente più che mettere del belletto e della cipria sui loro corpi. Erano miei!

Il loro funerale ebbe luogo in un luminoso giorno di primavera, e quella sera mi recai nella chiesa dove si sarebbe svolta la funzione. Cominciai a cercare nel cimitero adiacente le fosse appena scavate e, mentre stavo facendo questo, mi si avvicinò un custode e mi chiese se poteva aiutarmi.

"Un fratello e una sorella sono stati seppelliti qui oggi," gli dissi "desidero porgere i miei omaggi alle loro tombe."

"Le loro tombe, signore?" il custode sembrava perplesso "Non sapevate che sono stati cremati? Così tante famiglie lo preferiscono ora..."

Forse fu un'espressione di rabbia incandescente sulla mia faccia o forse l'orribile affilatura dei miei denti a spaventare l'uomo, perché corse via da me, girandosi una volta a gettare un'occhiata piena di terrore.

Ancora una volta i miei piani erano stati frustati! Cosa stava accadendo a questi umani? Erano così pietosamente deboli in confronto a quelli come me, e tuttavia riuscivano in qualche modo a intralciarmi la strada. Prima l'imbalsamatura e ora la cremazione! Che ironia!

Armand aveva avuto ragione tutti quegli anni prinma? Eravamo noi Nosferatu condannati all'estinzione? Dovevamo diventare una specie in pericolo di estinzione a causa della nostra insistenza sulla qualità della nostra prole, e in parte a causa dei modi mutati in cui gli umani dispongono dei loro morti? La nostra stessa natura esige che siamo una specie dominante e, tuttavia, ecco che ci troviamo in una posizione pericolosa simile a quella del lupo.

Mi spostai di luogo in luogo in tutto il mondo, intraprendendo uno scrupoloso studio dei vari riti funebri. Frequentai i locali degli impresari delle pompe funebri, gli obitori ed i cimiteri. Partecipai ai funerali di conoscenti e sconosciuti, e visitai i college dei necrofori per ascoltare le letture e osservare la pratica. Mi immersi nei riti umani della morte.

E dappertutto la stessa cosa. Quelli degni di diventare Nosferatu venivano invariabilmente imbalsamati o cremati, o perfino entrambe le cose. Solo le persone più povere, quelle indegne della mia attenzione se non come bestiame, continuavano ad essere seppellite nello stato naturale.

Potreste chiedervi, mia cara Gwen, perché non abbia usato quelle creature e poi non abbia proseguito oltre, lasciandole alla loro evoluzione. Ho già detto che un giovane Nosferatu è guidato da un appetito insaziabile. Considerate quel vecchio enigma di ferrare un cavallo: ha bisogno di quattro ferri, ognuno con otto chiodi, e viene chiesto un centesimo per il primo chiodo, due per il secondo, quattro per il terzo e così via. Fate il calcolo e vi renderete rapidamente conto che il costo è proibitivo. E la stessa cosa sarebbe con dei nuovi e non controllati Nosferatu. Presto ci sarebbe un mondo pieno soltanto di Nosferatu: una cosa impensabile.

Un'altra ironia è che la razza umana - quelli cioè che credono o credevano in noi - ci considera dei mostri. Tuttavia, Gwen Coppard, pensate al XX secolo e poi chiedetevi quanto veramente mostruosi siamo noi. Considerate quello che questo secolo vi ha dato: Hitler, Stalin, Mao-Tse Tung, tutti mostri più grandi, che hanno causato molte più stragi di un intelligente Nosfetaru.

E i vostri mostri minori! Amin in Africa, Pol Pot in Asia, perfino nella mia terra il terribile Nicolai Ceausescu. E i mostri quasi invisibili: gli scienziati che sviluppano armi sempre più terribili, gli uomini che vendono queste armi, i politi cosiddetti "buoni" che sono disposti a sostenere l'uso di queste armi. Ditemi. come è possibile che uomini del genere siano considerati più umani di me? Come?

Vagai di luogo in luogo, affittando qui e là delle proprietà in rovina non volute dagli altri, spesso trascorrendo lunghi periodi in uno Stato in una condizione non dissimile dall'ibernazione, emergendo per trovarmi sempre più disgustato dall'umanità e da quello che stava diventando.

Alla fine tornai in Transilvania, nella mia fortezza avita, che sembra crescere dalla stessa roccia su cui poggia. Per molti anni ancora, noi superiori Nosferatu siamo inattivi. Abbiamo osservato il mondo e ciò che gli sta accadendo, e non possiamo più perdonarlo. Abbiamo discusso con attenzione tra noi, e siamo giunti a un'importante conclusione. Ci sono stati troppi mostri umani.

E' giunto il tempo per noi di stabilire il nostro giusto posto. Non accadrà immediatamente, perché ci muovianmo con furtività. Comunque, abbiamo stabilito una serie di stratagemmi per mezzo dei quali noi Nosferatu ci muoveremo in modo sicuro e inesorabile, tenendoci lontani dal sentiero della specie in pericolo di estinzione e dirigendoci verso quella dominante.

Quando i nostri piani attuali raggiungeranno dei risultati, forse alla fine di questo nuovo secolo, ma quasi certamente non più tardi del secondo decennio di quello successivo, il mondo sarà un posto caratterizzato da una pace duratura, controllato dai Nosferatu. Gli esseri umani resteranno ignari di noi, ma saranno i nostri schiavi e il nostro bestiame. L'Homo Superior sta per entrare in posseso di ciò che gli spetta: Requiescat in pace, Homo Sapiens!
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