Mariska Admin
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| Titolo: Lucrezia Tricipitino (Leggenda) Ven Set 30, 2011 12:57 pm | |
| La leggenda di: Lucrezia Tricipitino (Roma)
Secondo la versione di Livio sulla istituzione della Repubblica, l'ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo aveva un figlio assolutamente sgradevole, Sesto Tarquinio. Durante l'assedio della città di Ardea,i figli del re assieme ai nobili, per ingannare il tempo si divertivano a vedere ciò che facevano le proprie mogli durante la loro assenza, tornando nascostamente a Roma. Collatino sapeva che nessuna moglie poteva battere la sua Lucrezia in quanto a pacatezza, laboriosità e fedeltà. Così portò con sé gli altri nobili, tra cui Sesto Tarquinio, a vederla, nel pieno della notte, e poterono constatare che Lucrezia stava pacatamente tessendo la lana, con le sue ancelle, mentre le nuore del re si divertivano in banchetti e orge.
Sesto Tarquinio, cognato di Lucrezia, ne restò affascinato e fu preso dal desiderio di possederla. Alcuni giorni dopo, all'insaputa del marito, tornò a Collazia con un solo uomo di scorta e venne accolto con grande ospitalità. Ma dopo cena, quando la casa era addormentata, si introdusse nella camera da letto di Lucrezia che, svegliatasi di soprassalto, si trovò aggredita dall'uomo, armato di spada. Provò a respingerlo ma Sesto la minacciò: se ella non avesse acconsentito a soddisfare le sue voglie, l'avrebbe uccisa e accanto le avrebbe messo il corpo mutilato di uno schiavo, e avrebbe poi sostenuto di averla colta in flagrante adulterio. A questo punto Lucrezia, piuttosto che far infangare in eterno il suo nome, fu costretta a cedere al desiderio del figlio del re. Appena Sesto ripartì, Lucrezia inviò un messaggero a Roma dal padre e uno ad Ardea dal marito supplicandoli di correre da lei al più presto con un amico fidato perché una grossa sciagura era accaduta. Giunti i suoi cari, in lacrime spiegò l'accaduto e si trafisse il petto con un pugnale che nascondeva sotto la veste Il marito Collatino, il padre ed il suo grande amico Lucio Giunio Bruto decisero di vendicarla, provocando e guidando una sommossa popolare che cacciò via i Tarquini da Roma e li costrinse a rifugiarsi in Etruria. Così nacque la res publica romana, i cui primi due consoli furono proprio Lucio Tarquinio Collatino e Lucio Giunio Bruto artefici della sollevazione contro quello che poi divenne l'ultimo re di Roma.
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