Il Castello dei Dannati
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Il Castello dei Dannati

Il Castello dei Dannati sarà una svolta per ogni fantasia, creatività, emozioni... Sentimenti trasformati in parole scritte..Racconti, poesie, G.D.R.
 
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 11. IL NUOVO CONTINENTE

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AutoreMessaggio
Mariska
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Mariska


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MessaggioTitolo: 11. IL NUOVO CONTINENTE   11. IL NUOVO CONTINENTE Icon_minitimeVen Ott 28, 2011 4:18 pm


...Come accadde, passarono altri due anni prima che mettessi piede negli Stati Uniti. Era necessaria una pianificazione accurata ed Armand - che aveva acquisito un'invidiabile rete di ufficiali umani corrotti - le realizzò, ed io lavorai molto vicino a lui. Creammo una rete di conti bancari svizzeri per me, trasferendovi un po' della mia fortuna. Degli agenti portarono di contrabbando il resto del mio oro in America, nascondendolo in un certo numero di depositi segreti conosciuti solo da loro e da me. Inutile a dirsi, fu necessario far incorrere a tutti quegli agenti in incidenti fatali.

Alla fine sistemammo le mie proprietà in Francia e in Germania. Ma ero prossimo agli ultimi giorni di permanenza in Europa. Mi dispiace che anche il signor Jean Claude e il suo omologo tedesco siano morti misteriosamente, come la padrona del bordello di Berlino. Madam Gauthier, anzi Alice, era sufficientemente mio potere perché le fosse concesso di vivere, per il momento.

Durante il tempo che mi restava da rimanere in Europa, incontrai qualche altro Nosferatu del gruppo di Armand e facemmo... beh, noi Nosferatu non abbiamo amicizie del genere, ma intessemmo potenti legami e alleanze. Fui particolarmente colpito dalla Contessa Bathory, poiché il suo ferreo controllo del suo territorio non era dissimile dal mio nelle mie terre. Erzsebet, che in vita era stata una mia lontana parente, era sbalorditiva per l'astuzia e l'ipocrisia.

Raccontai ai componenti di questo potente gruppo della mia gita in Inghilterra e dei problemi che mi avevano assediato lì, avvertendoli di essere cauti in tutte le loro avventure affinché Van Helsing e la sua Compagnia d'Eroi non fossero di nuovo stimolati dalla passione della Caccia.

Sebbene dovessi entrare in America in una forma non umana, mi furono fornite delle carte abilmente contraffatte che mostravano che mi era stato concesso lo stato di cittadino americano nel 1895. Fu così che, verso la fine del mio quinto secolo in questo mondo, e come altri emigranti prima di me, abbandonai il mio continente natio per cominciare una nuova vita.

Viaggiai come un pacco piuttosto che come un passeggero, su un vascello chiamato "USS Enterprise", varato nel 1877, con la ciurma composta da yankee e realisti piuttosto che da stupidi tormentati dalla superstizione come quelli dell'equipaggio della "Demeter" durante il mio viaggio in Inghilterra. Al giovane capitano James Tiberius Kirk era stato detto che ero un invalido anziano ed eccentrico che avrebbe trascorso tutto il viaggio isolato nella sua cabina. I pasti dovevano essere lasciati fuori dalla mia cabina da un dispensiere, ma venivano gettati ai pesci attraverso l'oblò durante la notte.

Il viaggio fu tranquillo, ma non troppo tedioso poiché, con il passare dei secoli, si impara ad avere una certa pazienza. Trascorsi le lunghe ore del giorno e della notte, le lunghissime miglia marine, studiando la letteratura e le mappe della mia nuova patria così, quando approdammo, sapevo del continente e delle sue grandi città probabilmente quanto i suoi figli nativi.

Il primo porto di scalo negli Stati Uniti fu la città di New Orleans, dove fu depositata una parte delle mie riserve segrete d'oro. Nonostante il monito di Armand circa la presenza di un Nosferatu sgradito alla nostra cerchia, scivolai furtivamente a terra di notte - poiché la marea stava cambiando - con le sembianze di un grosso lupo, evitando facilmente gli ufficiali e i lavatori che, con delle grida d'allarme, tentarono di mettermi con le spalle al muro. Furono sparati alcuni colpi, ma l'unico proiettile che mi colpì, sparato da un giovanissimo ufficiale di origine russa, il signor Chekov, mi passò attraverso il corpo come attraverso un'ombra.

Avevo bisogno di cibo, perché avevo digiunato per molti mesi prima di imbarcarmi sulla "Enterprise", e mi fu fornito fortuitamente da un enorme cane che mi attaccò mentre correvo a tutta velocità attraverso le strade e i vicoli squallidi e puzzolenti vicino al porto. Il sangue degli animali non è soddisfacente quanto quello degli umani - come, diciamo, la polenta di granturco quando si è abituati soltanto alle vivande più buone - ma riempie la pancia, e ha il vantaggio che gli animali, per qualche straordinario motivo ancora oscuro, non diventano a loro volta come noi Nosferatu.

Non vi annoierò con tutti i dettagli di come trovai una casa. E' sufficiente dire che scoprii una vecchia proprietà abbandonata poco fuori della città e l'acquistai a poco prezzo. Pare fosse stata infestata da demoni o da entità che seminavano la morte, e del suo precedente proprietario, un certo Louis de Pointe du Lac, si erano perse le tracce. Sebbene non siano nulla in confronto all'Europa, mi piacevano le zone selvagge della Lousiana con la loro strana nebbia, l'animata vita animale e le fasce di muschio spagnolo che drappeggiavano gli alberi come enormi ragnatele.

Di nuovo feci degli accordi con un bordello per soddisfare il mio bisogno di nutrimento. Questa volta il padrone era un nativo americano di discendenza siciliana, Don Fanucci, un membro della Mano Nera. Diversamente dai suoi omologhi europei, non gli importava nulla delle sue dipendenti, dato che le considerava niente più che macchine per fare i soldi. Sarei stato al sicuro da indagini indesiderate...

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